Le origini
Un progetto illuminato per
l'istruzione popolare
La Biblioteca Comunale di Pescarolo ed Uniti nasce nel 1909, in un’epoca di grandi trasformazioni sociali e culturali per l’Italia post-unitaria. Il Consiglio Comunale dell’epoca, animato da ideali progressisti, concepì questo progetto con una duplice missione: da un lato, fornire alla popolazione locale uno strumento per completare e approfondire la propria istruzione; dall’altro, offrire agli studenti un valido supporto didattico.
In quegli anni, l’alfabetizzazione rappresentava ancora una sfida significativa nelle campagne della Bassa Padana, e l’istituzione di una biblioteca pubblica costituiva un gesto visionario e democratico. L’accesso alla cultura scritta non era più un privilegio di pochi, ma diventava un diritto della comunità.
I primi decenni
L'epoca del
volontariato
Nei suoi primi quarant’anni di vita, la biblioteca funzionò grazie all’impegno disinteressato di volontari locali – spesso insegnanti, farmacisti o persone di cultura che dedicavano il proprio tempo libero alla gestione del patrimonio librario e all’assistenza dei lettori. Questo periodo, pur caratterizzato da risorse limitate, testimoniava il profondo attaccamento della comunità al progetto culturale.
Il Rinascimento culturale degli anni 50
Solo negli anni ’50 del Novecento, l’amministrazione comunale decise di professionalizzare il servizio, assumendo personale dedicato. Questa scelta si rivelò cruciale: la biblioteca cominciò a mostrare una vitalità inedita, trasformandosi da semplice deposito di volumi in un vero e proprio centro propulsore di iniziative culturali.
Le iniziative culturali:
un fermento straordinario
La mostra di pittura e la fiera della Senigola
Dal 1954 al 1969, la biblioteca si distinse per il suo ruolo attivo nel Comitato Pro Senigola, organizzando ogni anno una mostra di pittura in concomitanza con la tradizionale Fiera della Senigola, che si teneva nel mese di marzo. Questi eventi attiravano artisti locali e visitatori dai comuni limitrofi, creando un ponte tra la cultura contadina locale e le espressioni artistiche contemporanee.
L'introduzione del
prestito librario
Nel 1964 venne introdotto il servizio di prestito dei libri, una vera rivoluzione per l’epoca. I cittadini potevano finalmente portare i volumi nelle proprie case, democratizzando ulteriormente l’accesso alla lettura. Questa innovazione trasformò la biblioteca da luogo di consultazione a compagna quotidiana della vita culturale del paese.
Il museo del lino: custodire la memoria del territorio
Verso la fine degli anni ’60, la biblioteca si fece promotrice dell’allestimento di un Museo Storico, che successivamente si specializzò nella conservazione e valorizzazione della tradizione della lavorazione del lino, coltura storicamente centrale per l’economia locale. Il Museo del Lino rappresentava il riconoscimento dell’importanza di preservare le tradizioni agricole e artigianali che avevano plasmato l’identità della comunità.
"El Falò": la voce
della comunità
Dal 1966 al 1970, la biblioteca curò la pubblicazione del giornale locale “El Falò” (il falò), che raccoglieva storie, tradizioni, aneddoti e cronache del paese. Il titolo stesso evocava i momenti di aggregazione comunitaria attorno al fuoco, dove si tramandavano oralmente le storie. Ora quelle storie trovavano una forma scritta, preservandole per le generazioni future.
I trasferimenti di sede:
alla ricerca dello spazio ideale
La biblioteca ha attraversato diverse sedi nel corso della sua storia. Originariamente ospitata presso il Palazzo Municipale, nel 1981 trovò una collocazione quasi definitiva in via Mazzini 73, all’interno del “Centro culturale Museo del Lino – Biblioteca”. Questa scelta rispondeva all’esigenza di accentrare tutte le attività culturali in un unico polo, creando un punto di riferimento non solo per Pescarolo ed Uniti, ma per l’intero territorio circostante.
Nel 2015, pur rimanendo nella medesima area della cascina Balestreri, la biblioteca si trasferì al civico 77 di via Mazzini, dove si trova tuttora, affiancata al Museo del Lino, in un edificio che conserva il fascino rustico dell’architettura rurale cremasco.
La biblioteca oggi: un centro
culturale vivo e partecipato
L’amministrazione comunale continua a perseguire una visione della biblioteca che va ben oltre il concetto di “contenitore di libri”. L’obiettivo è quello di mantenerla come un autentico centro culturale, uno spazio aperto e inclusivo, capace di rispondere alle esigenze di tutte le fasce di età e di tutti i cittadini.
Ogni anno vengono sviluppati progetti diversificati: laboratori per bambini e ragazzi, corsi per adulti, collaborazioni con le scuole del territorio, serate tematiche, presentazioni di libri, eventi culturali. La biblioteca si conferma così come luogo di incontro, scambio e crescita collettiva, fedele allo spirito con cui fu fondata oltre un secolo fa.







